
Serata di degustazione per confrontare alcuni Vini Bianchi nuovi del catalogo, utile per definire meglio caratteristiche e sfumature dei vari prodotti in rapporto ai relativi produttori e alla provenienza.
L’assaggio in cantina aiuta nel confronto tra i vini aziendali e va da se che normalmente si ha un’incremento di livello cominciando dal meno prestigioso fino al vino di punta, ma quello trasversale a più produttori aiuta a livellare meglio le varie etichette irrobustendo l’idea di quanto si sta provando.
I vini degustati sono 4 con uvaggio differente tra le varie bottiglie, elemento che ha aiutato molto a sviluppare la premessa qui sopra.
Le Cantine in degustazione
I produttori che troviamo in questa degustazione sono in questo momento fuori dai radar dei grandi nomi e speriamo che lo restino per ancora qualche tempo per poterne avere in buone quantità.
Domaine Vincent Ledy
Vincent Ledy è un giovane vignaiolo che presta attenzione ai particolari e all’uso del legno mai di primo passaggio. Adora lavorare nelle Hautes Cotes ed i vini non sono per nulla banali, infatti amano l’accostamento con il cibo e non sono sempre semplici da comprendere nell’immediato. Il Pinot grigio, usato dal produttore sia in purezza sia in blend con lo Chardonnay come vedremo più avanti, è un uvaggio con caratteristiche particolari, che mostra sfumature e sensazioni complesse e differenti a seconda dell’utilizzo, che possono sorprendere chi in Borgogna è abituato a bere soprattutto Chardonnay in purezza.
Vin Noè
Vin Noè si identifica con Jon Purcell e la sua attività di negociant dal 2020 si è evoluta in quella di Domaine (produzione con proprie uve). L’idea dei vini dell’azienda di Jon è di essere “identitari” e rispecchiare il territorio ed allo stesso tempo di approcciarsi in maniera diretta e più facile al consumatore. Questo per godere dei suoi vini fin da subito, e mai come di questi tempi la scelta sembra proprio azzeccata, visto che il consumo dei vini è sempre più orientato al breve periodo. In questo caso abbiamo assaggiato un vino che è prodotto da uve nel Rodano.
Domaine Berlancourt
L’ultimo Domaine toccato è Berlancourt dove Pierre (padre) e Adrien (figlio) sono passati da una parte all’altra del tavolo in quanto Pierre Sommelier ben noto nei circoli Parigini ha deciso di dedicarsi alla vinificazione trovando li giusto compendio tra eleganza e struttura nei suoi vini con rese basse, ma da vigne in belle posizioni tra Puligny e Chassagne (e altri comuni), sebbene da parcelle meno blasonate come livello.
Il livello di attenzione posto nelle fasi di lavorazione in vigna ed in cantina fa emergere la precisione nei dettagli del vino. Mai come in questo caso il tempo potrà regalarci piccoli doni preziosi che metteranno alla luce della ribalta questo Domaine. Da notare però che già oggi si vede la mano felice del produttore, siamo quindi soddisfatti di aver assaggiato il vino in questa occasione.

I Vini in Degustazione: Borgogna e Rodano
Bourgogne Hautes Cote de Nuits “La Croix De Beaune” 2017 – Domaine Vincent Ledy
Leggendo la scheda tecnica ci imbattiamo subito in un particolare più unico che raro considerando il territorio nel quale ci troviamo.
Il vitigno utilizzato è Il Pinot Gris in purezza; il produttore lo lavora in maniera molto naturale ricercando anche una leggera ossidazione durante le fasi di vinificazione.
Il vino è di un bellissimo colore giallo dorato, ricco e luminoso. Il naso è carico nel frutto, albicocca e pesca, poi emergono note di erbe aromatiche e di incenso, su uno sfondo fumoso, molto piacevole.
In bocca ci colpisce fin da subito, ci aspettiamo un vino ampio, goloso, e invece l’attacco è fresco e salino, con una beva resa ancora più piacevole e accattivante dalla punta di ossidazione ottimamente gestita.
Il finale ci riporta in modo molto coerente il frutto maturo percepito al naso.
Bourgogne Hautes Cote de Nuits “Les Chalottes” 2017 – Domaine Vincent Ledy
Colore paglierino carico, brillante ed espressivo. Un naso inizialmente timido, che mostra una parte agrumata di cedro e di scorza di limone, si fa poi più profondo, emergono infatti note di anice, pepe bianco e sbuffi minerali.
La beva è saporita ed energica, in perfetto equilibrio tra l’ampiezza dello Chardonnay e la freschezza dell’altitudine della Hautes Cotes (il vino è un blend tra Chardonnay e Pinot Grigio).
Finale piacevolissimo con note fresche, di agrumi e menta. Rispetto agli altri vini serviti, richiama maggiormente l’accostamento al cibo, in particolare alle carni bianche che ne esalterebbero le sue caratteristiche.

Face to Face 2018 Vin de France – Vin Noè
Una macerazione davvero ben gestita, che nulla toglie all’espressione del territorio (Rodano) e al varietale (Viognier in purezza).
Il vino è color ocra di grande piacevolezza visiva, compatto e lucente. Al naso è da subito deciso e inizialmente ci ricorda in modo predominante l’albicocca frullata, poi aprendosi si porta dietro sensazioni ben più profonde, tra cui alloro, erbe officinali, miele di castagno e talco.
In bocca l’ottima struttura e morbidezza del vino sono sorrette da un’acidità tagliente, “verde”, molto piacevole.
Un sorso di grande profondità e piacevolezza.
Cote de Nuits Vignois 2018 – Domaine Jerome Galeyrand
Vino che parte in sordina anche per la temperatura di servizio leggermente più fredda e che durante il corso della serata ha dato sensazione di non svelarsi appieno. Il tempo sarà foriero di distensione per permettere di esprimersi al meglio.

Al naso troviamo note di agrumi gialli e fiori, ma mai avvolgenti, sempre timidi, in bocca il vino ha una buona struttura e ritroviamo la stessa ritrosia nello svelarsi provata al naso. Detto questo la bottiglia è comunque piaciuta e la riproveremo fra qualche mese per valutarne l’evoluzione
Maranges 2018 – Domaine Elodie Roy
Il vino fin da subito ha mostrato un naso esuberante che ha messo in scala tutti gli agrumi passando dal lime ed arrivando al pompelmo con accenni floreali.

In bocca è fresco e corroborante ed è nello scaldarsi nel calice che il naso si arricchisce di ulteriori sfumature. La bocca si conferma meno impegnativa del Vignois, ma più equilibrata ed in armonia con la parte olfattiva. Molto piacevole.
Bourgogne “Cuvee De la Demoiselle” 2017 – Domaine Berlancourt

Il vino viene prodotto con uve selezionate da parcelle site nel comune di Puligny-Montrachet.
Alla vista, questo Chardonnay in purezza si presenta di un giallo limone luminoso, molto pulito, un invito all’assaggio.
Il naso è esplosivo: frutta esotica, tiglio, menta, spezie dolci seguite da uno sfondo marino, che ci ricorda le alghe e addirittura l’ostrica.
Un vino in grado di apportare una piacevolezza incredibile e rendere il naso quasi magnetico.
La bocca è un capolavoro, c’è tutto e tutto coesiste alla perfezione, in equilibrio perfetto.
Densità gustativa, morbidezza, freschezza balsamica e sale (tanto tanto sale!).
Il finale è lunghissimo e appagante, con echi marini.
Un vino che si chiama Bourgogne, ma non ha nulla da invidiare a tanti Village e Premier cru, anzi…
Meursault Narvaux 2018 – Domaine Pierre Yves Colin Morey
Il vino viene prodotto con uve selezionate dalla parcella omonima nel comune di Meursault, poco sopra la striscia dei premier cru del comune.
Al naso il vino è un tripudio di profumi che vanno e tornano toccando note floreali, fruttate in un rimando continuo e piacevole.

In bocca è perfettamente equilibrato sebbene giovanissimo ed ha una struttura snella ed atletica che caratterizza la beva ad ogni sorso, rendendola entusiasmante. Il finale è lunghissimo e rinfrescante.
Nel confronto col vino precedente il naso è un’esplosione primaverile in rapporto ai sussurri marini e floreali per il Bourgogne che danno idea di due mondi contrapposti.
In bocca sono diversi col Bourgogne che non paga pegno sulla potenza e sulla parte salina con un finale che si ricorda a lungo, mentre a vantaggio del Meursault troviamo l’agilità unita alla potenza che lo rendono scattante e sempre pronto a stupire.