Serata di degustazione a base Pinot Nero che ha visto protagoniste queste bottiglie:
- Bourgogne Rouge Les Graviers 2017 Domaine Michel Guillon & Fils
- Bourgogne Rouge La Croix Blanche 2017 Vieilles Vignes Domaine Armelle et Bernard Rion
- Vosne Romanée 1er Cru Les Chaumes 2017 Vieilles Vignes Domaine Armelle et Bernard Rion
- Volnay 1er Cru Les Carelles 2017 Domaine Jean Marc Bouley
- Vosne Romanée 1er Cru Les Suchots 2017 Domaine de l’Arlot
La serata è stata incentrata sul Pinot nero e ha portato in dote queste bottiglie che sono piaciute a tutti con qualche picco, sappiamo che le bottiglie avrebbero potuto avere davanti un bel percorso ed offrire il meglio fra qualche anno ma per farsi un palato ed un gusto bisogna assaggiare e come annata la 2017 può offrire comunque belle soddisfazioni anche da giovane.
Prima Batteria
Ha portato al confronto dei vini Bourgogne rouge 2017 di due bravi produttori come Michel Guillon e il rosso La Croix Blanche di casa Rion.
Il vino di Michel Guillon viene da uve del comune di Chambolle Musigny ed al primo sorso è piaciuto di più dato che ha nelle sue corde il fruttino rosso molto goloso ed una bella eleganza con un vino che richiama al sorso. Se non lo si sapesse sarebbe difficile poter affermare che affini 100% in legno nuovo, caratteristica di tutti i vini del Domaine.
Il vino di Rion all’inizio è più chiuso e cupo ma con il passare del tempo cambia marcia dato che come riporta in etichetta proviene da viti vecchie a Vosne Romanée e ha necessità di aprirsi con i suoi tempi.
Gioca su frutta più scura ed ha qualche sentore speziato ma troviamo anche fiori ed in bocca ha maggiore complessita del dirimpettaio ma la stessa eleganza.
Seconda Batteria
La seconda batteria ha visto protagonisti i 3 Premier Cru.
In fase iniziale il Suchots ha sbaragliato la concorrenza perchè dopo poco la bottiglia era già ben areata e ha mostrato tutto il suo potenziale aromatico oltre che di struttura e complessità, in seconda battuta (in quanto tutto alla cieca) piaceva il Volnay e dopo arrivava il Chaumes.
Come nella batteria precedente la bottiglia della cantina Rion, in quanto proveniente da vecchie viti, ha avuto necessità di maggior tempo per aprirsi e offrire tutto il corredo di profumi davvero intriganti ma con minor complessità del Suchots in bocca.
Il Suchots mostrava un evoluzione continua nel bicchiere passando da erbe e fiori ai frutti continuamente ed in bocca dava una sensazione di completezza a tutto tondo con un finale davvero lungo. La cantina del Domaine de l’Arlot offre vini dall’altissimo standard qualitativo di cui questo vino è sicuramente un emblema.
l Vosne hanno mostrato un’eleganza ed una complessità di assoluto livello soprattutto il Suchots del Domaine de l’Arlot ma il Volnay di casa Bouley è comunque piaciuto mostrando una buona struttura e complessità che di partenza non poteva avere il potenziale delle altre due parcelle ma che ha mostrato la bella mano del produttore.
Tutti i produttori dei vini degustati normalmente diraspano le uve al 100% ma solo il domaine Guillon utilizza il 100% di legno nuovo che invece negli altri casi varia a seconda della cuvée prodotta ma va dal 30% al 50%.
Tutti i vini degustati si abbinano molto bene con carni da cacciagione o formaggi anche stagionati con i Bourgogne pinot noir della prima batteria che sono ottimi con merende a base di salumi.