La storia di Trediberri è se vogliamo molto comune ad altre storie di vino con una famiglia proprietaria di appezzamenti vitati che da in affitto ad altre aziende (nella fattispecie Renato Ratti presso cui il padre di Nicola Oberto ha lavorato come enologo per molti anni), e che ad un certo punto decide di ritornare a gestire attraverso l’impegno di un giovane appassionato(Nicola Oberto appunto) con la supervisione del padre.
Berri è una piccola area nella parte più occidentale di La Morra, nel 2007, Nicola, il padre Federico e l’amico e terzo socio Vladimiro acquistano 5 ettari destinati alla produzione di Barolo. Nasce la cantina Trediberri, ovvero i “tre di Berri”.
Dalla nascita di Trediberri, l’azienda si sta reimpossessando dei vari appezzamenti per cui fra qualche anno si raggiungerà il massimo producibile dato che alcune parcelle sono ancora in affitto.
Nicola Oberto sta piano piano accompagnando Trediberri, dalla nascita della cantina qualche anno fa, tra le nuove voci della Langa come uno dei vignaioli che meglio interpretano il territorio.
Appassionato al vino, alle sue storie e ai grandi produttori (non solo di Langa),ai quali cerca di carpire piccoli dettagli che ne aiutino a mettere sempre più a fuoco i suoi vini, oggi, anche grazie all’annata 2016 che si dimostra fin dai primi assaggi davvero promettente, sembra che i miglioramenti siano netti con vini dalla stoffa indiscussa e dalla bevibilità estrema. Il fatto di avere in casa la grande esperienza di papà Federico aiuta e molto in certe situazioni dove l’esperienza da maggiore tranquillità nelle scelte da intraprendere.
Bevibilità appunto ed equilibrio sono i dogmi che fanno da linee guida dell’azienda e Nicola li sposa in pieno, tutto il resto sono idee e regole che si cercano di rispettare e seguire in funzione di questi dogmi. Non c è a priori una tabella di marcia in fase di vinificazione o di vendemmia ma si valuta in funzione dell’annata e dello stato dell’arte per poter avere vini rappresentativi del territorio e dell’annata e di certo pronti a portare in tavola il miglior bicchiere di vino possibile.
I vini di Trediberri
Le caratteristiche appena enunciate sono tipiche di questi vigneti de La Morra, insieme ai profumi di fiori e fruttini rossi con accenni balsamici trovati nel Barolo 2016 che abbiamo assaggiato come inizio degustazione e riassaggiato poco prima del Rocche dell’Annunziata 2016 dopo aver provato i Barolo 2015 da bottiglia ed i 2017 da botte.
L’annata 2015 in certe sfumature assomiglia alla 2017 in quanto il caldo delle annate offre vini golosi e con tanta materia, più approcciabili potremmo dire; la 2016 offre invece una diversa interpretazione, con vini più ficcanti e precisi dove il Rocche ha sfumature e livelli superiori al Barolo base ma questa tensione ne offre vini più profondi a cui il tempo darà modo di goderne appieno, con la giusta pazienza.
Vini che anche di mattina presto invogliano alla beva e che se accompagnati da salumi e formaggi una bottiglia non basta….Per il Rocche dell’Annunziata un pasto più pregiato sarebbe comunque indicato per il prestigio del vino e per accoppiarlo al meglio, carne nobile di cacciagione ci starebbe proprio bene .
La gamma aziendale di Trediberri si completa oltre ai due Barolo con: Langhe Sauvignon, Barbera d’Alba, Langhe Nebbiolo e Langhe Rosato nei quali ritroviamo lo stile oltre che dedizione per cui val la pena provarli.
Cosa Scegliere
Saremo di parte ma i 2016 sono per noi di una bella caratura e dato che i Barolo sono 2….prendiamoli!
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