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Il Dolcetto d'Alba 2022 si presenta fresco al palato, dal delicato sentore di rosa selvatica e viola, ciliegia, frutti rossi e uva spina, piacevole nota vinosa, fragrante polpa di frutto. Eleganti sensazioni eteree e speziate di cannella e chiodi di garofano. Buona struttura acida, tannino scattante e bella persistenza aromatica,  piacevolissima beva.

L' Aleatico Passito di Massa Vecchia al naso vira su sentori classici di frutta rossa disidratata, toni caldi di frutti esotici oltre a erbe che ne riportano un tratto più fresco. In bocca il connubio delle parti calde e dure offre un vino che non stanca e che può durare nel tempo.

L' Amabile del Ceré 2007 di Quintarelli al naso rimanda a sentori di composte di frutta come pesche e albicocche, frutta sotto spirito a cui si aggiungono crema chantilly e le note di pasticceria che ricordano anche il baba al rhum in un continuo andirivieni con fiori e note speziate tra cui lo zafferano. In bocca è mantiene le premesse con una potenza e dolcezza davvero enormi e un allungo dove non si scorge la fine.

L' Amabile del Ceré 2012 di Quintarelli al naso rimanda a sentori di composte di frutta come pesche e albicocche, frutta sotto spirito a cui si aggiungono crema chantilly e le note di pasticceria che ricordano anche il baba al rhum in un continuo andirivieni con fiori e note speziate tra cui lo zafferano. In bocca è mantiene le premesse con una potenza e dolcezza davvero enormi e un allungo dove non si scorge la fine.

Bianco (orange) Ariento 2019, al naso troviamo frutti gialli e cera d'api, speziatura caratteristica con pepe ed erbe (fieno prevalente). Al palato è avvolgente e di buon corpo, con tannino utile quindi abbinarci qualcosa, buona bevibilità.

Bianco (orange) Ariento 2021, al naso troviamo frutti gialli e cera d'api, speziatura caratteristica con pepe ed erbe (fieno prevalente). Al palato è avvolgente e di buon corpo, con tannino utile quindi abbinarci qualcosa, buona bevibilità.

Barbaresco Asili Riserva 2014 dell'azienda Falletto di Bruno Giacosa al palato è dominato da un'acidità molto fine che controbilancia il tannino. Da attendere con pazienza per averlo al meglio.

Barbaresco Asili Riserva 2016 dell'azienda Falletto di Bruno Giacosa al palato è dominato da un'acidità molto fine che controbilancia il tannino. Da attendere con pazienza per averlo al meglio.

Il Barbaresco Asili Vecchie Viti docg 2013 Roagna segue 2 selezioni manuali per controllare la prefetta integrità dei frutti. La fermentazione avviene in tini di legno  e si protrae per una decina di giorni e poi si applica l’antica tecnica di macerazione a cappello sommerso, che dura per almeno 2 mesi e mezzo. Il vino matura in una botte di rovere neutro per circa 5 anni.

Barbaresco Montefico Bric Mentina 2020 de La Cà Nova, al naso percepiamo sentori di frutti rossi e di rosa a cui seguono le spezie. In bocca richiama la beva dato che risulta approcciabile fin da giovane e questa meravigliosa annata offre un vino che può durare e bene nel tempo.

Il nome Montefico deriva dal dialetto piemontese (mont der fi), con cui storicamente venivano nominate le particelle vitate al tempo ed é uno dei vigneti storici di Barbaresco. Posizionato a Nord Ovest della superficie vitata del paese, il Montefico ha suoli marnoso calcarei con buona quantità di calcare attivo.

Il nome del Barbaresco 2014 Montefico deriva dal dialetto piemontese (mont der fi), con cui storicamente venivano nominate le particelle vitate al tempo ed é uno dei vigneti storici di Barbaresco. Posizionato a Nord Ovest della superficie vitata del paese, il Montefico ha suoli marnoso calcarei con buona quantità di calcare attivo.

Barbaresco Montestefano 2017 de La Cà Nova, al naso percepiamo sentori di frutti rossi e di rosa a cui seguono le spezie. In bocca richiama la beva dato che risulta approcciabile fin da giovane e questa meravigliosa annata offre un vino che può durare e bene nel tempo.

Barbaresco Montestefano 2018 de La Cà Nova, al naso percepiamo sentori di frutti rossi e di rosa a cui seguono le spezie. In bocca richiama la beva dato che risulta approcciabile fin da giovane.

Il Barbaresco Montestefano 2019 di Teobaldo Rivella offre al naso profumi di rosa, frutti scuri e note di terra in bocca troviamo un tannino graffiante ma un vino in equilibrio ed elegante seppur giovane.

Barbaresco Montestefano 2020 de La Cà Nova, al naso percepiamo sentori di frutti rossi e di rosa a cui seguono le spezie. In bocca richiama la beva dato che risulta approcciabile fin da giovane e questa meravigliosa annata offre un vino che può durare e bene nel tempo.

Il Barbaresco Montestefano 2020 di Teobaldo Rivella offre al naso profumi di rosa, frutti scuri e note di terra in bocca troviamo un tannino graffiante ma un vino in equilibrio ed elegante seppur giovane.

Barbaresco Pajé Vecchie Viti docg 2013 Roagna è una selezione nata a metà anni 2000. Prima di essere vinificata l’uva segue 2 selezioni manuali. La fermentazione avviene esclusivamente in tini di legno e si protrae per una decina di giorni e poi si applica l’antica tecnica di macerazione a cappello sommerso, che dura per almeno 2 mesi e mezzo. Il vino matura in una botte di rovere neutro per circa 5 anni.

Il Barbaresco Rabajà 2017 di Giuseppe Cortese si presenta color roso granato, al naso emergono sentori di spezie,cuoio e sottobosco con l’invecchiamento, in bocca ha buon equilibrio con un bel tannino ma può invecchiare per molti anni senza problemi grazie alla bellissima annata.

Il Barbaresco Rabajà 2018 di Giuseppe Cortese si presenta color roso granato, al naso emergono sentori di spezie,cuoio e sottobosco con l’invecchiamento, in bocca ha buon equilibrio con un bel tannino ma può invecchiare per molti anni senza problemi grazie alla bellissima annata.

Il Barbaresco Rabajà 2019 di Giuseppe Cortese si presenta color roso granato, al naso emergono sentori di spezie,cuoio e sottobosco con l’invecchiamento, in bocca ha buon equilibrio con un bel tannino ma può invecchiare per molti anni senza problemi grazie alla bellissima annata.

Il Barbaresco Rio Sordo docg 2020 Cascina delle Rose si presenta di colore rosso granato con riflessi aranciati,  il bouquet è intenso e persistente con profumi intriganti di confettura di frutti di bosco, speziato con sensazioni di cuoio e pepe.

Barbaresco Riserva Notu andava a tartufi senza il cane 2013 di Fabio Gea che inizialmente è schivo e si concede piano piano all'apertura dove offre profumi di terra, spezie per poi arrivare alla frutta scura e rossa. Il sorso è ricco e la struttura è importante con un tannino integrato. Buona bevibilità e con il tempo sarà migliore.

Barbaresco Riserva Notu andava a tartufi senza il cane 2014 di Fabio Gea che inizialmente è schivo e si concede piano piano all'apertura dove offre profumi di terra, spezie per poi arrivare alla frutta scura e rossa. Il sorso è ricco e la struttura è importante con un tannino integrato. Buona bevibilità e con il tempo sarà migliore.