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Nerello Mascalese

Storia e caratteristiche del Nerello Mascalese

Il vitigno Nerello Mascalese prende il nome dalla zona di Mascali nel catanese, dove si ritiene abbia avuto origine la varietà. Recenti test del DNA hanno confermato che è il discendente di un incrocio del diffusissimo vitigno Sangiovese e dell’uva calabrese Mantonico Bianco.

Il prefisso Nerello si riferisce invece al colore nero delle uve, ed è condiviso con il vitigno Nerello Cappuccio, il partner di assemblaggio più comune di quest’uva. Il Nerello Mascalese viene coltivato principalmente nel versante nordorientale della Sicilia ed è ritenuto di qualità superiore al Cappuccio.

Sebbene possa essere utilizzato in assemblaggio con altri vini, viene spesso vinificato da solo. I suoi acini sono di colore rosso chiaro, piuttosto addensati nel grappolo, ed hanno una forma compatta e oblunga.

I territori

I terreni vulcanici dell'Etna sono il territorio di elezione di quest’uva, basti pensare che qui è stata trovata una piccola porzione di viti molto antiche che risalgono a prima del 1880 e sono dunque sopravvissute alla filossera.

La combinazione dei suoli vulcanici con altitudini che arrivano fino a 1.000 metri sul livello del mare – si tratti di alcuni dei vigneti più alti d'Europa – aiuta a produrre vini con immenso carattere e complessità, e senza il peso eccessivo che spesso caratterizza i rossi siciliani prodotti con uve coltivate a quote più basse.

Il Nerello Mascalese è una varietà d’uva a maturazione tardiva e la maggior parte delle viti sono allevate secondo il tradizionale metodo di allevamento ad alberello, che funziona bene in questo terroir particolare.

I vini e le denominazioni

I vini Nerello Mascalese stanno vivendo una crescita di popolarità esponenziale nell'ultimo decennio. Si tratta di rossi che tendono a riflettere l'ambiente circostante, presentandosi come tesi e freschi con sapori fruttati ed erbacei, eccellente mineralità e una sfumatura terrosa. I vini Nerello Mascalese hanno spesso profumi che ricordano alcune note del Barolo e dei più nobili vini della Borgogna.

Il Nerello Mascalese è il vitigno principe delle denominazioni regionali siciliane Etna DOC e Faro DOC. Nel caso dei vini Etna DOC, il Nerello Mascalese costituisce la maggior parte della miscela con il Nerello Cappuccio, che supera anche in quanto ad ettari vitati.

I vigneti di Mascalese dominano anche la vicina Faro DOC che circonda la città portuale di Messina. Adagiati sulle colline sopra la città, anche qui i vigneti raggiungono altitudini notevoli, anche se non così vertiginose come quelle dell'Etna.

Al di fuori delle due DOC menzionate, il Nerello Mascalese è utilizzato in una varietà di miscele sotto la bandiera Sicilia IGT, spesso insieme al vitigno dominante dell'isola, il Nero d'Avola. Questi vini sono spesso rossi, ma a volte vengono vinificati anche in rosato.

Dall'altra parte dello Stretto di Messina, in Calabria, le DOC di Lamezia, Sant'Anna di Isola Capo Rizzuto e Savuto consentono l'utilizzo del Nerello Mascalese nei rispettivi blend.

Caratteristiche ed abbinamenti con vini Nerello Mascalese

Il vino Nerello Mascalese in purezza è generalmente di colore rosso rubino, con sottili sfumature granate. A prima vista sembra sicuramente più maturo di quanto appaia all'olfatto o al gusto. Possiede un deciso aroma di frutti rossi, con leggeri toni floreali, un tocco speziato e una lieve sfumatura di vaniglia e tabacco, con una persistente traccia di liquirizia.

Il sapore è asciutto, tannico, persistente ed armonico, di corpo deciso. Gli esempi più fini di Nerello Mascalese dell'Etna in Sicilia terminano con una lunga e vivace acidità, una nota rustica e nera di terra vulcanica e tannini a grana fine di medio peso. È un’uva che abbina l'eleganza del Pinot Nero con l'esuberanza esplosiva di altri vitigni a bacca rossa, mantenendo costante la facilità di beva.

Con il suo carattere fruttato, i toni saporiti, i tannini raffinati e la buona struttura, il Nerello può accompagnare il cibo in molte maniere. In modo simile al Sangiovese, questo vino si abbina meravigliosamente con pomodori, peperoni, melanzane e verdure in generale.

La sua freschezza, precisione ed i delicati aromi floreali funzionano in modo simile al Pinot Nero, quindi i vini Nerello Mascalese se la cavano egregiamente anche in compagnia di piatti di carne come maialeanatra e piatti di pesce ricchi, come sarde e sgombri. Quando si tratta di condimenti e spezie, le combinazioni comprendono erbe come origano, timo, anice e salvia.

Grandi vini e qualche cantina da non perdere

Tra vini Etna DOC spiccano le etichette Madrenera e Palmento Di Levante, entrambi prodotto dall’Azienda Agricola Fabio Signorelli. Per la DOC Faro segnaliamo l’interpretazione della cantina Bonavita, mentre un altro rosso che vale la pena provare è il Terremoto Rosso Igt Nerina Cardile.

Nella vinificazione in rosato del Nerello Mascalese, infine, spicca l’etichetta Rossastro Rosato di Fabio Signorelli.