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Aligoté

L’Aligoté è un vitigno a bacca bianca, elegante, con un’acidità maggiore rispetto allo Chardonnay e un po' diverso dai classici vini di Borgogna, regione in cui quest’uva si sviluppa regalando vini di alto livello.

La denominazione Bourgogne Aligoté

L’Aligoté è meglio conosciuto come il terzo vitigno della Borgogna, dietro a Pinot Noir e Chardonnay. Il profilo del DNA di fatto ha dimostrato che quest’uva appartiene proprio all’ampia famiglia dei Pinot, di cui fa parte anche lo Chardonnay. La varietà dà il meglio di sé nei vini della denominazione regionale Bourgogne Aligoté, riconosciuta ufficialmente come AOC nel 1937, e in particolare nel villaggio di Bouzeron, nella Côte Chalonnaise settentrionale. L’uva Aligoté ha anche un ruolo chiave nell’assemblaggio di alcuni spumanti Crémant de Bourgogne. Viene coltivata in diverse sottozone della Borgogna come Saône-et-Loire, Côte-d'Or ed Yonne, dove è sempre in grado di riflettere fedelmente la diversità del terroir di origine.

Storia e caratteristiche del vitigno

Il vitigno Aligoté fa parte del paesaggio vinicolo della Borgogna da oltre 300 anni. Dopo essere stato vittima dell’epidemia di filossera di fine ‘800, ha trovato posto nei siti meno quotati, sugli altipiani e nelle valli, lontano dai terreni più pregiati e costosi che i vignaioli della Borgogna hanno deciso di dedicare a Pinot Noir e Chardonnay per una questione di maggiore ritorno economico. L'Aligoté è una varietà a maturazione precoce ed è più resistente al gelo rispetto a queste uve più famose, il che spiega anche la sua presenza in luoghi dal clima più rigido. Anche nel sud della Francia, e più precisamente nella Valle del Rodano nella denominazione conosciuta come Côtes du Rhône, si possono trovare piccole quantità di uve Aligoté, principalmente utilizzate per essere miscelate con lo Chardonnay per creare i vini bianchi leggeri e fruttati di Châtillon-en-Diois.

L’Aligoté fuori dalla Francia

Nonostante le sue origini francesi, il vitigno Aligoté viene coltivato in quantità significative anche in alcune località dell'Europa orientale. Molte migliaia di ettari sono attualmente piantati in paesi come Bulgaria e Romania, dove questi vini hanno un seguito sorprendentemente grande. Di fatto gli ettari vitati in questi paesi sono molti di più rispetto a quanto troviamo in Francia, dove quest'uva rappresenta il 6% di tutti i vigneti della Borgogna. In altre zone del mondo, come in California, l’Aligoté viene utilizzato in alcuni blend per apportare l'acidità e gli aromi necessari a vini meno complessi e meno strutturati.

Le condizioni di crescita

Quando si tratta di condizioni di crescita, l'Aligote non è così esigente come molte altre varietà. È in grado di produrre vini delicati se coltivato sui terreni gessosi e calcarei della Borgogna, ma è in grado di prosperare anche in terreni argillosi ed altri più sabbiosi, come quelli del Rodano. Questa robustezza e affidabilità possono aver contribuito ad abbassare lo “status” di questo vitigno. Sia gli amanti del vino che i produttori sono infatti naturalmente attratti da vitigni impegnativi come il Pinot Noir e il Nebbiolo, difficili da coltivare bene, ma di conseguenza più gratificanti, mentre l’Aligoté non risponde a questo bisogno di complicarsi la vita. Per tutti questi motivi e per l’aumento delle malattie che stanno colpendo lo Chardonnay, l’Aligoté sta prendendo sempre più piede anche in vigne importanti, creando dei vini straordinariamente sorprendenti quanto i migliori Chardonnay di Borgogna. Gli stessi produttori si sono imposti di rivalorizzare l’ingiusta nomea creatasi intorno a questo vitigno creando l’associazione Les Aligoteurs.

Quest’uva è inoltre conosciuta con altri nomi e sinonimi come Plant Gris, Blanc de Troyes, Vert Blanc e Griset Blanc.

Caratteristiche del vino Aligoté

I vini bianchi Aligoté sono generalmente secchi con note floreali ed erbacee, naturalmente esaltate dall'elevata acidità di questa varietà di uva. Al calice si presentano di colore dorato chiaro. Il loro gusto è ben equilibrato e fresco e gli aromi spaziano da un bouquet fruttato con note di mela e limone a una tavolozza più floreale. In bocca, questo vino vibrante solletica le papille gustative con il suo retrogusto che rimanda alla nocciola. Non tutti gli Aligotè sono adatti per l’invecchiamento, ma ultimamente molti produttori stanno rivalorizzando questo vitigno e sicuramente molte di queste bottiglie non disdegnano invecchiamento di qualche anno.

Abbinamenti cibo vino

In Borgogna il vino Aligoté viene tradizionalmente associato al Kir, una specialità locale assaporata come aperitivo in cui il vino bianco viene mescolato con il liquore di ribes nero Crème de Cassis. Quando degustato da solo si abbina perfettamente al pesce alla griglia, e la sua vivacità e le note agrumate offrono una buona risposta alla salsedine delle ostriche e al sapore intenso dei formaggi caprini. L'Aligoté di Borgogna è uno dei rari vini che non disdegna insalate o verdure al vapore. È anche un degno compagno di creazioni della tradizione locale borgognona come i pasticcini gougères, le lumache con burro all'aglio e il jambon persillé, una terrina di prosciutto freddo in gelatina di prezzemolo. Altri interessanti abbinamenti gastronomici includono le tortine di granchio con salsa aioli, gli gnocchi giapponesi gyoza ed il pesce affumicato. La temperatura di servizio consigliata è di 11-12°C.

Alcuni produttori di Aligoté

Questo vino un tempo trascurato sta trovando oggi sempre più ammiratori anche grazie al lavoro di lobby portato avanti dall’associazione di produttori Les Aligoteurs, di cui fanno parte diversi viticoltori della Borgogna come:

Scopo dell’associazione è la promozione e tutela del vino Aligoté di alta qualità, prodotto da viticoltori di talento.

Tra i migliori esemplari di questo vino troviamo dunque il Bourgogne Aligoté Alligotay ed il Bourgogne Aligoté Le Cran, entrambi prodotti dal Domaine Jerome Galeyrand, il vino Bourgogne Aligoté Plantation 1902 del Domaine Alice Et Olivier De Moor ed infine il vino Bourgogne Aligoté Les Grands Ponts Blancs del Domaine Recrue de Sens.